
Il tipo di riso che può contenere arsenico - maggiesfarm.it
Questo tipo di riso può essere molto pericoloso: ecco quale contiene sostanze altamente nocive tanto da far scattare l’allerta alimentare.
Negli ultimi anni, il riso integrale è stato spesso considerato una scelta alimentare più sana rispetto al riso bianco. Tuttavia, recenti studi hanno messo in discussione questa convinzione. Una ricerca condotta dall’Università del Michigan e pubblicata nel prestigioso giornale scientifico Risk Analysis ha rivelato che il riso integrale potrebbe contenere livelli di arsenico notevolmente più elevati rispetto al riso bianco, sollevando interrogativi significativi sulla sicurezza alimentare.
La struttura del riso: bianco vs integrale
Per comprendere le differenze tra il riso bianco e quello integrale, è fondamentale analizzare il loro processo di lavorazione. Il riso bianco subisce un processo di raffinazione che rimuove il rivestimento esterno, il germe e la crusca, lasciando solo l’endosperma, composto principalmente da amido. Questo processo elimina gran parte delle sostanze nutritive, rendendo il riso bianco meno ricco di fibre e vitamine rispetto al riso integrale.
Al contrario, il riso integrale conserva il rivestimento esterno e il germe, ricchi di nutrienti, fibre e antiossidanti. Tuttavia, è proprio in queste parti del chicco che si trovano concentrazioni più elevate di arsenico, un elemento tossico che può avere gravi effetti sulla salute umana.

Gli studiosi dell’Università del Michigan hanno condotto un’analisi approfondita dei dati relativi al consumo di riso negli Stati Uniti, utilizzando informazioni dalla banca dati What We Eat in America dell’EPA (Environmental Protection Agency). I risultati hanno rivelato che il riso integrale presenta concentrazioni di arsenico inorganico fino al 70% più elevate rispetto al riso bianco. Nei campioni di riso coltivato negli Stati Uniti, la percentuale di arsenico inorganico nel riso integrale è stata del 48%, mentre nel riso bianco si è attestata al 33%.
La presenza di arsenico inorganico nel cibo è particolarmente preoccupante, poiché è stata classificata come un agente cancerogeno per l’uomo. L’arsenico si accumula nel corpo nel tempo e può portare a problemi di salute come malattie cardiovascolari, diabete e diversi tipi di cancro. La dottoressa Felicia Wu, professoressa di Agronomia e Risorse Naturali, ha sottolineato l’importanza di considerare non solo il valore nutritivo degli alimenti, ma anche la loro sicurezza. Ciò implica una maggiore attenzione da parte dei consumatori nel fare scelte alimentari informate.
Considerazioni pratiche per i consumatori
Per i consumatori, la scelta tra riso bianco e integrale non dovrebbe basarsi esclusivamente sulla percezione di salute, ma anche sulla sicurezza alimentare. Chi consuma riso integrale potrebbe voler variare la propria dieta e includere altre fonti di carboidrati, come quinoa o farro, per ridurre l’esposizione all’arsenico. È inoltre consigliabile cuocere il riso in abbondante acqua e scolarlo, una pratica che può ridurre significativamente la quantità di arsenico assorbito.
La questione del riso, quindi, non è solo una questione di preferenze alimentari, ma un tema che tocca la salute pubblica e la sicurezza alimentare. La ricerca continua a evolversi e porta alla luce informazioni vitali che possono influenzare il modo in cui scegliamo di nutrirci. Con un’informazione adeguata e una maggiore consapevolezza, i consumatori possono fare scelte più sicure e salutari, contribuendo a un’alimentazione equilibrata e consapevole.