
Danni cerebrali se si beve troppo una bevanda - maggiesfarm.it
Bere spesso questa bevanda può comportare danni cerebrali e contribuire all’insorgenza dell’Alzheimer: è quanto afferma un nuovo studio.
Un recente studio pubblicato sulla rivista scientifica Neurology ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla relazione tra il consumo di alcol e la salute cerebrale, in particolare per quanto riguarda i segni dell’Alzheimer. La ricerca, condotta da un team di scienziati brasiliani dell’Università di San Paolo in collaborazione con esperti della Divisione di Geriatria e del Dipartimento di Neurologia dell’Università della California di San Francisco, ha analizzato il tessuto cerebrale di circa 1.800 individui, il cui decesso si è verificato con un’età media di 75 anni.
Correlazione tra vino e danni cerebrali: lo studio
Il principale obiettivo dello studio era identificare segni di Alzheimer, come le placche di amiloide e i grovigli di tau, oltre ad altre patologie neurodegenerative come la malattia a corpi di Lewy, infarti lacunari e arteriolosclerosi ialina. Gli scienziati hanno esaminato i cervelli dei soggetti dopo le autopsie, raccogliendo informazioni sulle abitudini alcoliche tramite interviste con i familiari. I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi in base al loro consumo di alcol:

- Astemi (coloro che non consumano alcol);
- Bevitori moderati (fino a sette drink a settimana);
- Bevitori accaniti (più di otto drink a settimana);
- Ex bevitori accaniti.
Il termine “drink alcolico” è stato definito come una bevanda contenente 14 grammi di alcol, equivalente a circa 150 ml di vino, 350 ml di birra o 45 ml di superalcolici. Questa classificazione ha permesso ai ricercatori di analizzare in modo più dettagliato l’impatto del consumo di alcol sulla salute cerebrale.
I risultati dello studio hanno rivelato che circa il 50% degli ex bevitori accaniti presentavano lesioni vascolari nel cervello, un dato allarmante che suggerisce un legame tra un consumo eccessivo di alcol e danni cerebrali. Dopo aver escluso fattori confondenti come la sedentarietà, il fumo e l’età, è emerso che i bevitori accaniti avevano il 133% di probabilità in più di presentare lesioni cerebrali rispetto agli astemi. I bevitori moderati e gli ex bevitori accaniti avevano rispettivamente il 60% e l’89% di probabilità di presentare lesioni cerebrali.
Questi risultati, sebbene non stabiliscano un rapporto causa-effetto diretto tra consumo di alcol e lesioni cerebrali, forniscono ulteriore evidenza dei potenziali danni alla salute associati all’alcol. È importante notare che lo studio si basa su un’analisi osservazionale, il che significa che i ricercatori possono solo suggerire associazioni e non conclusioni definitive.
Riflessioni sulla salute pubblica
Le implicazioni di questa ricerca sono profonde, soprattutto in un contesto in cui il consumo di alcol è spesso normalizzato e, talvolta, incoraggiato in molte culture. L’alcol è comunemente associato a momenti di socializzazione e festa, ma è fondamentale considerare i rischi a lungo termine per la salute, in particolare per le popolazioni più anziane. Con l’aumento dell’età media della popolazione, la salute cerebrale diventa una preoccupazione sempre più centrale.
La ricerca suggerisce che anche un consumo moderato di alcol potrebbe avere effetti negativi, e ciò solleva domande sulle linee guida attuali relative all’assunzione di alcol. In molti paesi, il consumo di vino, spesso considerato salutare per via di alcuni studi che evidenziano i benefici del vino rosso, potrebbe necessitare di una rivalutazione, considerando che altre ricerche indicano potenziali rischi associati.
È essenziale che le persone, in particolare gli anziani, ricevano informazioni chiare e basate su evidenze riguardo ai rischi associati al consumo di alcol. Le campagne di sensibilizzazione sulla salute pubblica potrebbero giocare un ruolo cruciale nel ridurre il consumo eccessivo di alcol e nel promuovere stili di vita più sani, mirati a preservare la salute cerebrale e prevenire malattie come l’Alzheimer.