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Musica

Bob Dylan: Le Canzoni

  1. LAY LADY LAY
    Registrata a Nashville nel Marzo 1969

Registrata dopo quasi un anno di lontananza dagli studi di registrazione, Lay lady lay raggiunse la nona posizione nella classifica dei singoli più venduti nel 1969. E’ diventata una delle più conosciute canzoni d’amore di Dylan, quasi per caso.
“Facemmo quella canzone per Nashville Skyline”, dichiarò Dylan. “La canzone venne fuori dai primi quattro accordi. Li riempii con le liriche in un secondo tempo, ed il la la la la si trasformò in “lay lady lay”. Mi sembra di ricordare che Charlie Daniels suonò su questa canzone. Peter Drake suonò la steel guitar e questo diede al suono un qualcosa di diverso. Clive Davis (allora presidente della Columbia Records) ascoltò la canzone e decise di pubblicarla come singolo. Io lo pregai e lo supplicai di non farlo. Non mi sono mai sentito troppo vicino a quella canzone, nè ho mai pensato che fosse particolarmente rappresentativa di qualsiasi cosa io facessi”. Davis però la spuntò. “Pensava che sarebbe stato un grande successo, ed aveva ragione”.

  1. BABY, LET ME FOLLOW YOU DOWN
    Registrata a New York City il 20 Novembre 1961

Questa canzone, ascoltata per la prima volta da Eric Von Schmidt, viene dalla prima seduta di registrazione di Dylan. Baby, let me follow you down è un primo esempio dello stile talking folk-blues del primo Dylan. Egli suonava arguto ed esperto delle cose del mondo molto più di quanto ci si sarebbe aspettato da un ragazzo di venti anni. Erano passati solo venti mesi da quando aveva lasciato Hibbing.
“Questo è il modo in cui Rick Von Schimdt suonava la canzone. Credo che sia una canzone del Reverendo Gary Davis. Era solito cantare Baby Let Me Lay It On You. Strano, era solito cantare Twelve Gates To The City, Yonder At The Cross e poi Baby Let Me Lay It On You… Anche Dave Van Ronk deve averla suonata”.

  1. IF NOT FOR YOU
    Registrata a New York City nel Luglio del 1970

Questa contagiosa canzone d’amore da New Morning è stato un successo sia per Olivia Newton-John che per George Harrison. La versione definitiva di Dylan non è mai stata pubblicata come singolo. “Ho scritto questa canzone pensando a mia moglie… sembrava abbastanza semplice, una specie di tex-mex. Non ho mai esplorato tutte le possibilità della strumentazione in studio, aggiunta di parti, cambiamenti di ritmo e così via, perciò è venuta fuori in un certo qual modo folk”.

  1. I’LL BE YOUR BABY TONIGHT
    Registrata a Nashville nel Novembre del 1967

Una ballata country nel 1967? I’ll be your baby tonight è solo una delle molte sorprese di John Wesley Harding, il primo album di Dylan dopo il suo assai discusso incidente motociclistico.
“Non c’è molto da dire su questa canzone… forse era una cosa fatta per scherzo, non so. E’ solo una canzone semplice, un sentimento semplice. Mi piacerebbe pensare che sia stata scritta da un posto in cui non c’è dolore ma probabilmente mi sbaglio… a volte puoi essere consumato dentro e tuttavia fai qualcosa che sembra così bello e tranquillo e calmo. Maria Muldaur mi chiamò subito dopo l’uscita di questo album, mi disse che aveva registrato questo pezzo. In realtà poteva esser stato scritto dal punto di vista di un bambino, questo è quel che è capitato a me”.

  1. I’LL KEEP IT WITH MINE
    Registrata a Nashville nel Novembre del 1967

Questa rara registrazione, fatta per Judy Collins, è una commossa performance di Dylan al pianoforte. Questa è la musica di un cantautore orgoglioso con una canzone nuova. La registrazione ha fatto la sua comparsa su parecchi album distribuiti clandestinamente nel corso degli anni, ed è diventata una delle più ricercate dai collezionisti. Dylan non è mai stato un grande fan del suo lavoro pubblicato su bootleg. “Le canzoni in genere non finiscono su un disco per due motivi. O ce ne sono già troppe sul disco e non c’è più spazio… oppure pensi che quella canzone non sia buona abbastanza da finire sul disco. Un sacco di materiale che ho lasciato fuori dai miei album semplicemente pensavo che non fosse sufficientemente buono. O forse non suonava come un disco per me. Non ho mai inciso I’ll keep it with mine, sai… ma se alla gente piace, piace”.
La canzone è stata registrata nel corso di una serata particolarmente proficua nel 1964, con una stanza piena di amici e di ragazzini turbolenti. Quella stessa sera Dylan registrò All I really want to do, Chimes of freedom, To Ramona, My back pages e quattordici altre.

  1. THE TIMES THEY ARE A-CHANGIN’
    Registrata a New York City il 24 ottobre 1963

Scritta poco prima dell’assassinio di John Kennedy, The Times They Are A-Changin’ avrebbe significato sempre di più nei mesi e negli anni successivi.
“Questa era decisamente una canzone con uno scopo”, dichiarò Dylan. “Sapevo esattamente cosa volevo dire e per chi lo volevo dire. Sai, naturalmente questa canzone è influenzata dalle ballate Irlandesi e Scozzesi… Come All Ye Bold Highway Men, Come All Ye Miners, Come Alle Ye Tender Hearted Maidens. Volevo scrivere una grande canzone, una sorta di canzone a tema, sai, con versi brevi e concisi che si accumulavano l’uno sull’altro in una maniera ipnotica… il movimento dei diritti civili ed il movimento della folk music furono abbastanza vicini ed alleati per un certo periodo in quell’epoca. Quasi tutti si conoscevano tra di loro. Dovetti suonare questa canzone la stessa sera che il Presidente Kennedy morì. Prese il posto di canzone di apertura dei concerti e lo tenne per un lungo periodo”.

  1. BLOWIN’ IN THE WIND
    Registrata a New York City il 9 Luglio 1962

Oggi è diventata quasi una osservazione casuale nei lavori degli storici del pop e del rock che “Bob Dylan ha cambiato la faccia della musica popolare”. Questo difficile compito poggia le sue basi sul successo di Blowin’ in the wind. Una melodia semplice con un testo sottile ed interrogativo, la canzone riecheggia tutte le istanze profondamente sentite dei diritti civili dei primi anni sessanta. Tali istanze, fino ad allora, non erano mai state inserite nella musica pop.
“Era solo un’altra canzone che avevo scritto”, ricordò Dylan, “e finì tra tutte le canzoni che avevo scritto all’epoca. La scrissi in un caffè dall’altra parte della strada di fronte al Gaslight. Sebbene pensassi che fosse qualcosa di speciale, non sapevo fino a che punto. L’ho scritta sul momento, sai”.
“Ricordo che mi imbattei in Peter di Peter Paul and Mary per strada, dopo che loro avevano inciso la canzone. “Amico”, mi disse, “Stai per guadagnare 5.000 dollari.” Ed io risposi: “Cosa? Cinquemila dollari?”
Cinquemila dollari sembravano un milione a quell’epoca. Mi disse: “E’ fantastico, amico. Hai davvero fatto centro.”
Naturalmente suonai la canzone per un po’ e la gente rispondeva sempre in maniera positiva a dir poco. Il denaro non è mai stato un motivo per scrivere qualcosa per me. Non ho mai scritto qualcosa pensando “questo sarà un hit”. Non sono così abile ad ogni modo”.

  1. MASTERS OF WAR
    Registrata a New York City nell’Aprile del 1963

All’epoca in cui Dylan registrò la cruda ed arrabbiata Masters of war, aveva già generato una folta schiera di meno dotati imitatori. Circolò la voce che questa canzone sarebbe stata il suo addio alla musica di protesta.
“E’ piuttosto auto-esplicativa, quella canzone”, disse Dylan “Ma non ho mai pensato che fosse l’addio, o il salve (alla protesta). Ero semplicemente là. C’ero dentro e se non c’ero, non c’ero. Ma feci quel che potei mentre ero là, sai, non so, in un certo qual modo sono ancora là, non protesta per amore della protesta ma sempre in lotta per la libertà delle persone. Odio l’oppressione, specie sui bambini”.

  1. THE LONESOME DEATH OF HATTIE CARROLL
    Registrata a New York City il 23 Ottobre 1963

“Scrissi Hattie Carroll in un piccolo block notes in un ristorante che si trovava sulla Settima Avenue. Era un ristorantino dove andavamo sempre, anche solo per starcene lì a non far niente… un bel pò di cantanti aveva l’abitudine di andare in quel posto. Potevi restarci anche tutto il giorno e rimaneva aperto per tutta la notte. A quell’epoca si viveva molto nei ristoranti. Oggi invece non hanno più quell’atmosfera familiare… Comunque, avevo avuto la notizia su Hattie Carroll in precedenza e la gente ne stava parlando… Sentii di avere molto in comune con questa situazione e che potevo manifestare i miei sentimenti al riguardo. Il modello di base per questa canzone penso derivi da Brecht, The Ship, The Black Freighter”.

  1. PERCY’S SONG
    Registrata a New York City il 23 Ottobre 1963

Mai pubblicata in precedenza

Questa canzone molto apprezzata dal pubblico non trovò mai posto su un album. Percy’s song era spesso parte dei primi concerti di Dylan, ed il commovente racconto di ingiustizia sociale otteneva sempre una risposta emozionale dal pubblico. La bellissima melodia viene dall’artista folk Paul Clayton.
“Paul era un cantante ed autore incredibile”, disse Dylan. “Penso che conoscesse un migliaio di canzoni. Imparai Pay Day at Coal Creek ed un certo numero di altre canzoni da lui. Suonavamo nello stesso circuito ed ho viaggiato insieme a lui per un po’ di tempo. Quando ascolti le canzoni sera per sera, in un certo qual modo ti si incollano addosso. Don’t think twice era un riff che Paul aveva. E così fu per Percy’s song. Qualcosa che ho scritto potrebbe somigliare anche ad Hyram Hubbard, una canzone sulla guerra civile che Paul era solito cantare, ma non saprei. Una canzone come Percy’s Song mi venne perchè sentii della gente parlare di questo drammatico episodio. Un sacco di canzoni folk sono scritte dal punto di vista del personaggio protagonista. House of the rising sun è in realtà cantata dal punto di vista di una donna. Per un sacco di ballate irlandesi è la stessa cosa. In una canzone come Percy’s song tu assumi il punto di vista di un altro personaggio differente da te. Ne ho fatte un po’ di canzoni del genere. C’è un’altra canzone chiamata Dink’s song che è una sorta di canzone di lavoro, cantata dal punto di vista di una donna, che un sacco di uomini erano soliti cantare… Ho scritto una canzone intitolata Donald White che parlava di un qualcun altro le cui parole io cantavo in prima persona”.

  1. MIXED-UP CONFUSION
    Registrata a New York City il 14 Novembre 1962

La prima seduta di registrazione di Dylan accompagnato da una band divenne anche il suo primo singolo. Scritta stando a quanto dichiarato durante il viaggio in taxi verso gli Studi della Columbia, Mixed-up confusion è un’affascinante occhiata ad un artista folk con un animo che vagava in direzione di Elvis Presley e della Sun Records. Si pensò che fosse un esperimento fallito. Il 45 giri venne ritirato così come fu abbandonato qualsiasi tentativo verso il rock, per il momento.
“Non sono sicuro su cosa mi fossi basato per questa canzone”, disse Dylan. “Non approdò a niente, qualsiasi cosa si supponeva dovesse fare. Non organizzai io la seduta di registrazione. Non era stata una mia idea”.

  1. TOMBSTONE BLUES
    Registrata a New York City il 29 Luglio 1965

Lo Studio A della Columbia Records era in piena eccitazione in quel giorno d’estate del 1965. Like a rolling stone, registrata meno di due settimane prima, era già diventato un hit. La stessa band, per niente intimidita dalla turbolenta apparizione al Festival di Newport, era ritornata in studio per iniziare a lavorare all’album Highway 61 Revisited. Dylan aveva trovato il suo nuovo sound – in parte Blues di Chicago, in parte rock ‘n’ roll, in parte poesia in stile libero.
Questa registrazione di Tombstone Blues, un brano ricco di personaggi, con il chitarrista Michael Bloomfield alla chitarra solista, fu la seconda canzone registrata quel giorno durante una session che portò anche alla realizzazione di Positively 4th street e di It takes a lot to laugh, it takes a train to cry. Una versione con le seconde voci dei Chambers Brothers venne scartata all’ultimo minuto. Commenta Dylan: “Sentii che avevo sfondato con questa canzone, che niente del genere era mai stato fatto prima… davvero fu proprio un lampo. C’era questo bar dove ero solito suonare in cui venivano sempre i poliziotti, soprattutto fuori servizio, se ne stavano lì intorno e dicevano cose tipo “Non so chi lo ha ucciso o perchè, ma di certo sono contento che sia morto”, roba di questo tipo, potevi sentire cose come “Quel tizio ha derubato la sua stessa gente”, sentivi cose del genere per tutto il tempo… Penso che scrissi questa canzone in quel posto o forse in un altro ma ricordandomi di quelle conversazioni, non so, mi venne in un momento prima che la registrassi”.

  1. GROOM’S STILL WAITING AT THE ALTAR
    Registrata a Los Angeles l’11 Maggio 1981

Precedentemente pubblicata solo come lato B

Questo “lato b”, proveniente dalle sedute di registrazione di Shot of love, fu salutato come un ritorno al blues elettrico dei lavori di Dylan della metà degli anni sessanta. Groom Still Waiting At The Altar fu più precisamente parte di un più nuovo, duro e tagliente sound che sarebbe di nuovo riaffiorato sul suo album successivo, l’acclamato Infidels.
“Riascoltai il pezzo”, disse Dylan, “e sentii che era troppo impetuoso. Sentii che avevamo perso il riff originale al punto che era diventato inesistente. Riascoltai il brano più tardi e mi parve okay ma non era davvero la maniera in cui io intendevo suonarlo. Danny Kootch ha suonato su questa canzone e forse Ringo Starr, non ricordo”.

  1. MOST LIKELY YOU GO YOUR WAY AND I’LL GO MINE
    Registrata a Los Angeles il 14 Febbraio 1974

“Probabilmente l’ho scritta dopo una qualche relazione deludente dalla quale, sai, son stato fortunato a venir fuori senza il naso rotto”.

  1. LIKE A ROLLING STONE
    Registrata a New York il 15 Giugno 1965

Come Blowin’ in the wind prima di lei, Like A Rolling Stone fu una canzone cardine per Bob Dylan e per il suo pubblico. Di ritorno dal tour inglese del 1965 catturato nel film Don’t look back, Dylan e la sua band registrarono questa canzone in un giorno. Si trattò della prima seduta di registrazione di Dylan tenuta appositamente per registrare un singolo. Ironicamente Dylan rifiutò di accorciare la registrazione riducendone la lunghezza ai normali tre minuti che erano il limite per una canzone da passare alla radio. La versione pubblicata di Like A Rolling Stone durava 7 minuti. Divenne il primo singolo di Dylan a raggiungere la prima posizione delle classifiche e la più lunga canzone mai entrata nella top 40.
“Mia moglie ed io vivevamo in una piccola casetta a Woodstock, che avevamo preso in affitto dalla mamma di Peter Yarrow”, ricordò Dylan. “Scrissi la canzone lì, in quella casetta. Avevo circa tre giorni di tempo per mettere insieme qualcosa. Mi venne così, sai. Iniziava con il riff de La Bamba”.

  1. LAY DOWN YOUR WEARY TUNE
    Registrata a New York il 24 Ottobre 1963

Mai pubblicata in precedenza

“Ho scritto questa canzone sulla West Coast, a casa di Joan Baez. Lei aveva una villa in periferia a Big Sur. Avevo sentito una ballata Scozzese su un vecchio 78 giri e cercavo in tutti i modi di ricatturarne il feeling, che mi continuava a tornare alla mente. Non avevo nè liriche nè altro, solo una melodia in cui c’erano delle cornamuse. Cercavo delle liriche che avessero quella stessa atmosfera. Non ricordo come si chiamasse il disco originale ma il mio brano era molto simile, almeno nella melodia”.

  1. SUBTERRANEAN HOMESICK BLUES
    Registrata a New York il 15 Gennaio 1965

Nel corso degli anni sessanta spesso Dylan ha composto un intero album di materiale specificamente per una data di registrazione in studio. Le liriche torrenziali di Subterranean Homesick Blues furono scritte nell’appartamento di John Court (un socio dell’allora manager di Dylan, Albert Grossman) prima delle sessions di Bringing it all back home. Questa canzone, che fu immortalata per sempre nella classica scena dei cartelli nel film Don’t look back, venne prontamente registrata in una delle giornate più grandi di Dylan nello studio A. Al solo secondo giorno di lavoro Dylan registrò questo brano ed altri nove terminando così l’intero album Bringing it all back home.
“Probabilmente Too much monkey business è presente in questo brano in qualche modo”, dichiarò Dylan. “Kenny Rankin ha suonato su questo brano. Mi sembra di ricordare che non lo provammo neppure”.

  1. I DON’T BELIEVE YOU (SHE ACTS LIKE WE NEVER HAVE MET)
    Registrata a Belfast il 6 Maggio 1966

Mai pubblicata in precedenza

“Questa canzone si chiama I don’t believe you”, annunciò Dylan nel suo famoso tour britannico del ’66. “In genere suonava in un modo. Ora invece suona così”. E la canzone originariamente acustica riviveva sul palco in una nuova versione elettrica. All’epoca in pochi erano pronti per il volume di Dylan e Band dal vivo. “Ci sono un paio di cose che la gente non capisce o non dice”, ha spiegato Dylan di recente. “A quel tempo i sistemi di diffusione del suono non erano così sofisticati come lo sono oggi. Ci portavamo dietro la nostra apparecchiatura per aumentare l’amplificazione del suono in quelle sale. Difficilmente c’erano dei monitor. Davvero, non riuscivi nemmeno a sentirti suonare. Il suono non è diventato sofisticato fino alla fine degli anni ’60, con Woodstock e concerti simili. Se prendi una band di quelle di oggi e la fai lavorare con l’apparecchiatura che avevamo noi all’epoca non farebbe meglio di quanto facevamo noi allora. Io ritenevo che facessimo un lavoro piuttosto buono per l’equipaggiamento che avevamo a disposizione. Eravamo in un territorio in cui nessuno era stato prima di noi. Nessuno aveva suonato in quel genere di sale prima di noi. Quando suonavano i Beatles non riuscivi a sentirli. Ho visto i Beatles suonare al Paramount Theatre una volta e non c’era modo di sentire quello che suonavano. Avrebbero potuto starsene lì in piedi con delle scope in mano e non avresti notato la differenza. Ad ogni modo, ho scritto I don’t believe you in Grecia, ad Atene o forse Vermillion, una città sulla costa… Ci sono stato per un po’ nel ’63-’64”.

✎ Redazione

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