In arrivo un nuovo bonus maternità e adozione per supportare il periodo di gestazione delle donne lavoratrici. Sono aperte le domande.
Il bonus maternità e adozione è una prestazione previdenziale a carico dello Stato, erogata e concessa direttamente dall’INPS. Il contributo è pensato per supportare le donne lavoratrici nel momento della nascita, l’adozione o l’affidamento di un figlio. Il supporto economico può essere erogato anche per il padre, in caso di abbandono del figlio da parte della madre o di affidamento esclusivo del figlio al padre.
Il bonus maternità e adozione viene garantito anche alla donna che, per avendo maturato i sette mesi di gravidanza, non abbia portato a termine la gestazione per motivi di salute. In questo caso, la domanda dovrà pervenire agli enti corredata della certificazione medica necessaria.
L’importo del bonus può essere rivalutato ogni anno sulla base della variazione dell’indice ISTAT dei prezzi al consumo e quantificato nei relativi messaggi e circolari INPS. I requisiti fondamentali prevedono la residenza in Italia al momento della nascita o dell’adozione del bambino, la cittadinanza italiana o il permesso di soggiorno.
Con il nuovo anno le domande per il consueto assegno di maternità, detto anche “assegno di maternità dei Comuni”, sono finalmente aperte alle donne interessate. Si tratta di un contributo mensile concesso per cinque mesi alle madri che non beneficiano di altre indennità di maternità e con un ISEE inferiore ad una certa soglia. Le domande devono essere inviate al proprio Comune di residenza, il quale deciderà l’importo del contributo erogato.
L’importo massimo dell’assegno per il 2024 è salito a 404,17 euro mensili. Per richiedere il contributo, il valore massimo dell’ISEE familiare deve essere pari a 20.221,13 euro. L’assegno spetta alle madri lavoratrici e disoccupate, con cittadinanza italiana, per ogni figlio nato o adottato sotto i sei anni di età. La domanda deve essere presentata al proprio Comune entro i sei mesi dalla nascita o dall’adozione del bambino all’interno del nucleo familiare.
La domanda deve essere corredata dalla dichiarazione sostitutiva unica dei redditi percepiti dal nucleo familiare di appartenenza e da una autocertificazione in cui si dichiara la responsabilità di quanto emesso. Le cittadine non comunitarie, dovranno presentare al Comune di appartenenza la carta o il permesso di soggiorno e potranno richiedere ulteriori informazioni necessarie a riguardo.
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