
Bruciore di stomaco, gli allarmi che non vanno ignorati (www.maggiesfarm.it)
Quando il bruciore di stomaco si fa davvero troppo frequente potrebbe essere la spia di un problema più serio.
In tanti tendono a sottovalutare il bruciore di stomaco, un disturbo comune dopo un pasto abbondante o particolarmente speziato. In circostanze come queste appare normale percepire un leggero fastidio dietro lo sterno, con una sensazione di calore che risale verso la gola. Diverso il caso però in cui questo sintomo diventa costante e ricorrente, frequente o perfino quotidiano.
Sì, perché quando il bruciore allo stomaco non è più un caso isolato e episodico potrebbe non dipendere da quello che abbiamo mangiato. Molti convivono a lungo con il bruciore di stomaco, convinti si tratti di qualcosa di innocuo, magari da risolvere con un antiacido da banco. Attenzione, però: secondo gli esperti il bruciore reiterato potrebbe essere il campanello d’allarme di un problema di salute più grave.
Sette cause del bruciore di stomaco (non legate alla dieta)
Il gastroenterologo Rohit Singhania, citato da Hartford HealthCare, spiega come dietro al reflusso acido possano esserci diverse cause nascoste. Trascurare in particolare questi 7 segnali d’allarme potrebbe peggiorare la situazione e portare a importanti complicazioni come l’esofagite (ovvero l’infiammazione dell’esofago), l’ulcera peptica e anche alla condizione nota come esofago di Barrett, che può aumentare il pericolo di tumore esofageo.

Sono almeno sette i segnali d’allarme che se ignorati potrebbero condurre a gravi complicazioni come la gastrite cronica, un’infiammazione persistente della mucosa gastrica. All’origine potrebbero trovarsi infezioni come l’Helicobacter pylori o l’impiego prolungato di FANS. Quando non viene trattata a dovere, la gastrite può evolvere in ulcere, sanguinamenti o anche, in casi rari, in tumori gastrici.
- Abitudini di vita scorrette. Fumo e sovrappeso possono compromettere la funzione dello sfintere esofageo inferiore, facilitando così il reflusso acido.
- Ernia iatale. Si tratta di una condizione che si verifica quando una parte dello stomaco viene compressa fino al punto di migrare nel torace. In questo modo aumenta il rischio di reflusso.
- Stress cronico. Uno stress prolungato può aumentare la sensibilità dell’esofago agli acidi gastrici, rendendo più intensa la sensazione di bruciore.
- Gravidanza. Nel corso della gestazione cambiamenti ormonali e pressione dell’utero sullo stomaco possono provocare reflusso acido.
- Farmaci. Anche l’impiego di medicinali come gli antinfiammatori non steroidei (FANS), rilassanti muscolari e antidepressivi può contribuire a indebolire lo sfintere esofageo.
- Disturbi della motilità gastrointestinale. Un ritorno anomalo del contenuto gastrico nell’esofago può essere causato anche da problemi nei movimenti del tratto digestivo.
- Malattie del tessuto connettivo. Patologie come la sclerodermia possono compromettere la funzionalità dell’esofago, facilitando in questo modo il reflusso acido.