
Multe stradali più alte dal 31 marzo: quanto spenderanno gli italiani - Maggiesfarm.it
Già dal prossimo 31 marzo le multe stradali aumenteranno: gli automobilisti italiani rischiano un salasso, ecco perché.
Cari automobilisti, preparatevi a un 2025 che si preannuncia ricco di sfide e, soprattutto, di costi aggiuntivi. Infatti, dal 31 marzo, entreranno in vigore significativi aumenti delle multe previste dal codice della strada.
Dopo un periodo di stop degli adeguamenti, il sistema di rivalutazione automatica delle sanzioni tornerà a colpire, portando a un incremento generalizzato degli importi per le infrazioni più comuni. Questo cambiamento avrà un impatto diretto su milioni di automobilisti italiani, già alle prese con l’aumento dei prezzi dei carburanti e il rincaro delle polizze assicurative.
Aumentano le multe stradali dal 31 marzo
La questione delle sanzioni stradali è regolata da una normativa che prevede aggiornamenti biennali basati sull’indice ISTAT dei prezzi al consumo. Fino ad oggi, l’ultima modifica risaliva al 2019, ma con l’inizio del nuovo anno, le sanzioni torneranno a essere adeguate all’inflazione. Si stima che il tasso di aumento sarà di circa il 15% rispetto ai valori del 2021, il che potrebbe rivelarsi un vero e proprio salasso, soprattutto per coloro che commettono infrazioni più gravi. Le violazioni più comuni che subiranno rincari includono:
- Uso del cellulare alla guida: la multa passerà da 165 a circa 190 euro.
- Eccesso di velocità: chi supera il limite di oltre 10 km/h ma non oltre 40 km/h dovrà pagare una multa che salirà da 173 a circa 199 euro.
- Guida in stato di ebbrezza: le sanzioni minime passeranno da 543 a circa 624 euro, con punte che possono superare i 6.000 euro nei casi più gravi.
È importante sottolineare che il ritorno all’adeguamento biennale delle multe non è una decisione politica, ma un automatismo previsto dalla legge. L’articolo 195 del Codice della Strada stabilisce chiaramente che gli importi devono essere rivalutati ogni due anni in base all’andamento dell’inflazione. Dopo una moratoria nel 2023 e 2024, il Ministero delle Infrastrutture ha già annunciato l’intenzione di rispettare la norma, senza ulteriori proroghe. Questo significa che le nuove tariffe entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2025, dando poco spazio a eventuali interventi correttivi.

L’obiettivo dichiarato di questo provvedimento è duplice: da un lato, dissuadere comportamenti pericolosi e, dall’altro, rafforzare la credibilità delle istituzioni nel far rispettare le regole. Tuttavia, alcuni esperti avvertono che l’aumento delle multe potrebbe colpire in modo sproporzionato le fasce più vulnerabili della popolazione, per le quali anche una piccola sanzione rappresenta un peso economico significativo.
Un altro aspetto da considerare è l’aumento della sorveglianza stradale, con un maggior numero di controlli e tecnologie di rilevamento automatico. Autovelox, telecamere intelligenti e sistemi di sorveglianza incrociata rendono sempre più difficile sfuggire alle sanzioni, aumentando ulteriormente la pressione sugli automobilisti. In questo contesto, il sistema di decadenza dei punti patente rimane invariato: chi accumula infrazioni rischia di dover sostenere corsi di recupero costosi o, nei casi più gravi, di veder sospeso il titolo di guida.
Prevenire, quindi, diventa fondamentale. È cruciale prestare attenzione anche alle violazioni minori, come il parcheggio in aree vietate, che subiranno rincari significativi: parcheggiare in doppia fila potrà costare fino a 50 euro, mentre per chi non rispetta le corsie preferenziali la multa potrà arrivare a 90 euro o oltre. Con l’entrata in vigore di queste nuove tariffe, gli automobilisti italiani si trovano di fronte a un vero e proprio bivio: rispettare le regole diventa non solo un dovere civile, ma anche una necessità economica.