Ezio Greggio impegnato contro la terribile malattia: una battaglia che sostiene da anni e che ha ricevuto la solidarietà di molti.
Comico, regista, conduttore, Ezio Greggio cavalca l’onda del successo da diversi anni e ancora oggi riscuote l’interesse del pubblico. Volto iconico di Striscia la notizia, che solitamente conduce insieme a Enzo Iacchetti, Greggio è impegnato in diverse attività dello spettacolo, ma lontane dal mondo della tv. Inoltre da anni si dedica a opere di beneficenza e ha mostrato particolare interesse nei confronti dei bambini prematuri.
Nel 1994 ha fondato l’Associazione Ezio Greggio per l’Aiuto ai bimbi nati Prematuri, un’ente impegnato ad apportare strumenti e mezzi d’ultima generazione per soccorrere tutti i neonati nati prima del termine. I bambini prematuri hanno infatti bisogno di immediato soccorso e di essere curati con strumenti che hanno un alto costo e di cui molte strutture, soprattutto pubbliche non dispongono.
I neonatologi sono grati a Greggio per quello che ha fatto grazie alla sua associazione. Ha aiutato tantissimi neonati prematuri a superare il momento difficile. Nel 2015 la SIN (Società Italiana di Neonatologia) e la SIP (Società Italiana di Pediatria) hanno premiato il comico con un’immensa gratitudine: “…per l’impegno e la grande generosità a favore dei neonati e per essere da sempre insieme ai neonatologi italiani. e per le iniziative a vantaggio dei più deboli e dei più fragili”, questa la motivazione del riconoscimento.
In una lettera condivisa mezzo stampa, Ezio Greggio ha sottolineato che negli ultimi anni sono nati molti bambini prematuri e alcuni non superano i primi giorni di vita a causa di un mancato intervento. Questi neonati non sono malati, ma solo molto piccoli e hanno bisogno di cure e sostegno: “Questi bimbi però non sono malati, sono solo troppo piccoli, bisogna aiutarli a crescere. Bisogna tendere loro una mano tecnologica unitamente a cure amorevoli per farli sopravvivere.”
Greggio ha poi aggiunto che i primi minuti di vita sono i più importanti per soccorrerli, da qui la necessità di avere i mezzi per salvarli: “Per questo servono culle termiche cioè incubatrici, respiratori, ossimetri, infusori e l’elevata specializzazione dei medici e degli infermieri che si occupano dei prematuri.”
Il comico ha poi sottolineato che da quando è nata l’associazione sono stati salvati più di 15.000 bambini solo in Italia: “Molti di loro ora hanno l’età dei miei figli: ho visto molti di questi bimbi dentro a una mia incubatrice quando pesavano 1 kg. Ora dopo anni alcuni di loro mi fermano per strada, o in studio a Striscia vengono a salutarmi. Mi raccontano in che Ospedale sono stati salvati, mi abbracciano e lo ammetto mi commuovo sempre. Sono ragazzi sani, belli, in forma.”
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