Harry e Meghan, l’umiliazione è di quelle che non si scordano facilmente: “duro colpo da cui riprendersi”

Maria Vittoria Ciocci

Harry e Meghan nei guai

I Duchi del Sussex sembravano tornati in carreggiata, ma a quanto pare si prospetta l’ennesima umiliazione per Harry e Meghan.

Il tour nigeriano organizzato in occasione del decimo anniversario degli Invictus Games è stato un vero successo. Harry e Meghan sono stati accolti come dei reali ed hanno potuto prender parte ad una serie di eventi, in sole 72 ore. Sembravano dunque tornati in carreggiata, pronti a conquistare nuovamente il successo tanto bramato. La polvere sotto il tappeto però pesa ancora sulla credibilità dei Duchi del Sussex.

Harry e Meghan nei guai
Ennesimo duro colpo per Harry e Meghan – maggiesfarm.it

Mentre i membri della Royal Family godono dei finanziamenti dei contribuenti – grazie ai quali possono dedicarsi agli impegni pubblici e cose simili – Harry e Meghan possono contare esclusivamente sulle loro forze. Quando decisero di allontanarsi, mancarono di fare i conti con la realtà ed ora sembra ne stiano pagando le conseguenze. I Duchi del Sussex rischiano la bancarotta.

Harry e Meghan sull’orlo del precipizio

Potrebbe presentarsi la medesima dinamica che vide protagonista Spotify lo scorso anno. Nel momento in cui si firma un contratto da milioni di dollari, si garantisce nero su bianco una capacità produttiva efficiente e soprattutto di qualità. Di fronte all’assenza di un feedback mediatico sostanzioso, l’azienda può decidere di interrompere il rapporto professionale con i diretti interessati e, di fatto, così scelto di fare. Nel 2020 la coppia di coniugi ribelli vantava un notevole riscontro pubblico. Complici sicuramente i battibecchi di corte e le lotte di supremazia.

Harry e Meghan umiliazione
Nota azienda si allontana da Harry e Meghan – foto: Ansa – maggiesfarm.it

I tempi sono mutati e ciò che inizialmente appariva come uno scacco matto si è rivelato un’indicibile delusione. Harry e Meghan non hanno più presa sul pubblico. Una seconda azienda dunque potrebbe seguire la linea espressa da Spotify, rompendo un contratto da 118 milioni di dollari. Parliamo di Netflix, società di produzione streaming alla quale i Duchi del Sussex hanno garantito prodotti capaci di coinvolgere un gran numero di utenti iscritti.

Il primo documentario ha fatto effettivamente scalpore, tuttavia la loro versione dei fatti ha portato a un terribile autogol. Le poche puntate a disposizione sono finite nel dimenticatoio, aspramente derise e sbeffeggiate dall’opinione pubblica globale.

Qualora Netflix dovesse seguire Spotify, i Duchi del Sussex rischierebbero la bancarotta, in quanto privati della loro prima fonte di sostentamento. Purtroppo (o per fortuna) non si vive di apparenza: l’attenzione dei paparazzi contribuisce sicuramente a nutrire l’ego, ma non consente di riempire il frigorifero a fine giornata se non accompagnato da un’attività proficua.

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