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In tanti dovranno rifare l'ISEE - (maggiesfarm.it)
Tante famiglie italiane dovranno affrontare una spesa inaspettata per generare nuovamente l’ISEE. Ecco procedura e costi
Con l’avvicinarsi della data del 5 marzo 2025, cresce l’attenzione e la preoccupazione tra le famiglie italiane riguardo le novità sul calcolo dell’ISEE, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. Recentemente, è stato ufficializzato che dal prossimo mese non saranno più considerati nel calcolo dell’ISEE titoli di Stato, buoni fruttiferi postali e libretti di risparmio postale. Questa modifica, sebbene porti a una potenziale riduzione dell’ISEE per molte famiglie, solleva interrogativi e preoccupazioni riguardo le tempistiche e i costi associati a questo cambiamento.
Tuttavia, la modifica ha generato un certo malcontento, soprattutto tra coloro che hanno già provveduto a rinnovare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) nei mesi di gennaio e febbraio. Infatti, la scadenza per il rinnovo dell’ISEE per accedere a queste prestazioni era fissata al 28 febbraio, spingendo molte famiglie a muoversi per tempo, ignare delle imminenti modifiche.
Le tempistiche e le difficoltà del rinnovo
Con l’entrata in vigore delle novità dal 5 marzo, le famiglie che hanno già presentato la DSU si trovano ora a dover rivedere la loro situazione patrimoniale. Coloro che hanno inserito nella loro dichiarazione titoli di Stato, libretti postali e buoni fruttiferi dovranno rifare la DSU, eliminando queste voci, per poter beneficiare delle nuove disposizioni. Questo significa che, in effetti, molte famiglie si troveranno a dover presentare due DSU nel giro di pochi mesi:
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- La prima, già in corso di validità.
- La seconda, necessaria per adeguarsi alle nuove regole.
La situazione si complica ulteriormente se consideriamo il costo associato a questo secondo rinnovo. Infatti, sebbene la prima DSU possa essere richiesta gratuitamente presso i Centri di Assistenza Fiscale (CAF), il secondo rinnovo prevede un costo che può arrivare fino a 25 euro. Questo aspetto ha suscitato preoccupazione e malcontento tra le famiglie, che si chiedono perché debbano sostenere un costo per la correzione di una situazione che non è stata causata da loro.
Per molte famiglie con un ISEE inferiore a 50.000 euro, l’aggiornamento della DSU potrebbe rivelarsi fondamentale per accedere a prestazioni sociali più elevate. Tuttavia, per coloro che già percepiscono l’importo massimo dell’Assegno Unico, la modifica potrebbe risultare superflua. Queste famiglie, con un ISEE al di sotto della soglia di 17.090,61 euro, potrebbero non avere necessità di intervenire sulla loro situazione, ma dovranno comunque valutare se i benefici derivanti dall’aggiornamento dell’ISEE siano superiori al costo del rinnovo.
La modifica del calcolo dell’ISEE e il costo per il rinnovo sono stati oggetto di discussione tra la Consulta Nazionale dei CAF e l’INPS. Le trattative mirano a trovare una soluzione che possa garantire alle famiglie di non dover sopportare oneri economici per un cambiamento normativo che non hanno richiesto. La questione è particolarmente delicata, in quanto molte famiglie si trovano già in situazioni economiche precarie e un ulteriore costo potrebbe aggravare la loro situazione.
È importante sottolineare che il cambiamento delle regole per il calcolo dell’ISEE è stato previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri numero 13 del 14 gennaio 2025, il quale ha introdotto la necessità di rivedere le modalità di calcolo per rispondere a esigenze di equità e accessibilità alle prestazioni sociali. Tuttavia, la tempistica della sua attuazione, che coincide con la campagna di rinnovo già in corso, ha creato confusione e incertezze tra i cittadini.