Una malattia incurabile ha distrutto la mente e il cuore di Lino Banfi, ancora adesso è davvero difficile parlarne per lui.
Riuscire ad avere una carriera di successo non è così semplice, così come non lo è entrare nel cuore del pubblico per decenni ed essere amato da persone di tutte le età. Chi ci è riuscito è Lino Banfi, il cui debutto in teatro risale addirittura agli anni ’50. Ha poi proseguito al cinema e in Tv, dove è stato protagonista di lavori amatissimi. Anche se i più giovani forse lo ricordano soprattutto per il personaggio di Nonno Libero in “Un medico in famiglia”.
Nel privato non sono mancati però i momenti difficili, superati grazie alla sua grande forza. Da ragazzo, ad esempio, ha faticato a ottenere un guadagno stabile. Al punto tale da arrivare a ricorrere agli usurai, che erano arrivati a mettere a rischio la vita di sua moglie Lucia pur di ottenere quanto spettava loro. Recentemente, invece, è stata una gravissima malattia a cambiare in maniera indelebile tutte le sue priorità.
La grave malattia che è entrata prepotentemente nella vita di Lino Banfi e che ne ha cambiato le priorità non ha colpito in realtà lui stesso, ma la persona a lui più cara, l’amatissima moglie Lucia, conosciuta quando era un ragazzino. Il loro era davvero un grandissimo amore, che li ha portati a sostenersi a vicenda nei momenti difficili. Non solo quando il successo, e quindi i soldi, tardavano ad arrivare per lui, ma anche negli ultimi anni, quando le condizioni della donna sono peggiorate in modo irreversibile.
A Lucia era stato dagnosticato il morbo di Azheimer, malattia che l’ha portata progressivamente a dimenticare cose e persone. Lino e sua figlia Rosanna avevano provato, per quanto possibile, ad affrontare la situazione con ironia. L’attrice, infatti, sottolineava che la mamma era diventata “scordarella”. Anche se ovviamente non vederla più come un tempo non poteva che metterle tristezza.
Ben presto, però, la situazione si è aggravata ulteriormente, quando è subentrato anche un tumore al cervello, patologia che la portava a prendere farmaci pesantissimi per fermare le crisi epilettiche, spesso davvero fortissime.
A quel punto l’artista pugliese ha fatto un gesto particolare e inaspettato per uno come lui, ma dettato da quel grande amore per la donna della sua vita. “Io sono cattolicissimo, ma quel giorno mi sono arrabbiato – ha raccontato a Silvia Toffanin, ospite di ‘Verissimo’ -. Nell’arco di due giorni, non appena ho capito la situazione, ho trasformato quell’arrabbiatura in una supplica e ho detto: ‘Ti prego, falla morire'”.
Parole davvero pesanti, ma che confermano come sia forte il senso di impotenza quando si vede che un proprio caro sta male e si può far poco per aiutarlo. Andare avanti è però difficilissimo, lui non ha paura di ammetterlo: “Lucia non soffriva più, è morta quasi con il sorriso sulle labbra. Lei se n’è andata negli stessi giorni di Maurizio Costanzo, saranno andati insieme a chiedere i giudizi. Ho chiesto di farla diventare il mio angelo custode, mi ricordo una canzone di Renga che dice: “‘Angelo prenditi cura di lei’. Che in questo caso diventerebbe: ‘Angelo prenditi cura di lui’”.
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