
5 esami fondamentali per la prevenzione ma poco conosciuti - Maggiesfarm.it
Sono poco noti ma questi 5 esami sono importantissimi per la prevenzione e per tenere sotto controllo la nostra salute.
In un contesto sanitario in continua evoluzione, la prevenzione riveste un ruolo cruciale nella salvaguardia della salute. Nonostante le campagne di sensibilizzazione, la cultura della prevenzione stenta a radicarsi nel nostro Paese. Dati recenti rivelano che solo il 41% degli italiani si sottopone regolarmente a controlli medici. Sebbene il test del sangue sia eseguito dal 75% della popolazione, molti esami fondamentali per la salute restano poco conosciuti e spesso trascurati.
Le motivazioni alla base di questa tendenza sono molteplici. Un sondaggio ha mostrato che il 29% delle persone si sottopone a visite solo quando si sente male, mentre il 25% è convinto di non avere bisogno di approfondire il proprio stato di salute. Tuttavia, è fondamentale comprendere che la prevenzione è un investimento sulla propria vita e sul proprio benessere.
Secondo Eurostat, l’Italia occupa il decimo posto in Europa per spesa pro capite in esami e test diagnostici, con una media di 193 euro all’anno. Questo dato sottolinea l’importanza di adottare una cultura della salute più proattiva, che va oltre il semplice intervento in caso di malattia.
5 esami poco noti fondamentali per la prevenzione
GS LOFT, una realtà pioniera del biohacking coaching in Italia, ha messo in evidenza cinque esami del sangue essenziali per la salute, che meritano di essere conosciuti e considerati nella routine di prevenzione. Giacomo Spazzini, esperto di wellness e longevità, sottolinea l’importanza di monitorare questi parametri anche per chi gode di buona salute. La scarsa diffusione di questi esami è dovuta al fatto che rappresentano biomarcatori relativamente recenti e non sempre inclusi nei protocolli standard di prevenzione.
La lipoproteina A è un biomarcatore di grande rilevanza, poiché è una lipoproteina aterogena che può aumentare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Valori elevati di Lp(a), superiori a 50 mg/dL, sono associati a un aumento del rischio di infarto, ictus e trombosi. È interessante notare che il 70-90% di questo parametro è determinato geneticamente, il che significa che non esistono farmaci specifici per ridurlo. Tuttavia, è possibile adottare misure preventive attraverso una dieta equilibrata, ricca di fibre e grassi sani, e gestire lo stress, fattori chiave per ridurre il rischio cardiovascolare complessivo.
L’Homa Index, acronimo di Homeostasis Model Assessment, è un indicatore importante per diagnosticare la resistenza insulinica. Questo indice è cruciale per identificare fattori di rischio per il diabete di tipo 2, la sindrome metabolica e altre malattie correlate. Un valore superiore a 2,5 indica che le cellule del corpo stanno perdendo sensibilità all’insulina, portando a un accumulo di grasso e costringendo il pancreas a produrre quantità crescenti di insulina per mantenere stabili i livelli di glicemia. Monitorare questo indice è fondamentale per una corretta gestione della salute metabolica.

L’emoglobina glicata fornisce una visione a lungo termine della regolazione glicemica. A differenza della glicemia a digiuno, che offre un quadro momentaneo, l’HbA1c riflette i livelli di glucosio nel sangue negli ultimi due o tre mesi. Valori elevati, compresi tra il 5,7% e il 6,4%, possono indicare una condizione di insulino-resistenza o prediabete, anche in presenza di glicemia normale. È essenziale monitorare questo parametro, soprattutto in pazienti con fattori di rischio come sedentarietà, sovrappeso e obesità.
L’omocisteina è un aminoacido che può rivelare importanti informazioni sul rischio cardiovascolare e sullo stato di carenza di alcune vitamine del gruppo B. Valori elevati di omocisteina (tra 31 e 100 µmol/L) sono associati a un aumento del rischio di ictus, infarto e deterioramento della funzione cognitiva. Fattori come carenze vitaminiche, consumo di alcol e fumo possono contribuire ad aumentare i livelli di omocisteina, rendendo fondamentale il monitoraggio di questo parametro per prevenire problematiche serie.
La PCR-hs è un marker dell’infiammazione nel corpo. Valori superiori a 3 mg/L indicano una probabilità elevata di eventi avversi come infarto, ictus e malattie autoimmuni. Monitorare i livelli di PCR-hs è cruciale per identificare stati infiammatori che possono compromettere la salute cardiovascolare. Adottare un’alimentazione antinfiammatoria, che includa omega-3, polifenoli e una regolare attività fisica, può contribuire a mantenere stabili questi valori.
Questi cinque esami, sebbene poco noti, sono fondamentali per una corretta valutazione della salute e della prevenzione. È essenziale che ognuno prenda consapevolezza dell’importanza di questi test e inizi a integrarli nella propria routine medica, affinché la prevenzione diventi una priorità nella gestione della salute personale.